Crypto Art: la nuova rivoluzione dell’arte

La rivoluzione dell’arte è già in atto e, la creatività che conta oggi , vive nell’universo digitale.

Si chiama “crypto art”, arte crittografata, e riguarda speciali opere digitali rese uniche da un codice numerico. Si tratta di disegni, animazioni, video e oggetti che possono essere comprati con moneta virtuale (i bitcoin), collezionati e venduti. Ognuno di essi è riconoscibile e unico al mondo grazie a un NFT (Non Fungible Token), un “totem non fungibile”, che rappresenta un atto di proprietà crittografato e che rende ogni acquisto un potenziale investimento. Nell’era del copia e incolla, infatti, quando un’immagine su internet può essere “rubata”, gli NFT sono indispensabili per dire a chi appartiene quel prodotto. Per esistere e circolare, queste creazioni hanno bisogno di un sistema che ne certifica l’originalità, per evitare che qualcuno possa fare copie non autorizzate. Ecco che nasce la tecnologia “blockchain” (catena dei blocchi), insieme di tecnologie che permettono di mantenere un registro distribuito di dati (Distributed Ledger) generando archivi digitali la cui funzione è quella di favorire il tracciamento delle informazioni che viene legittimato dalla rete decentralizzata, senza alcun controllo da parte di autorità, banche o anche solo notai.

La piattaforma su cui avvengono gli acquisti di opere d’arte digitale si chiama OpenSea, che nell’ultimo anno ha registrato un incremento del 400% passando da 8 a 32 milioni di dollari di transizioni. Il secondo marketplace, per volumi trattati, è Rarible a cui segue Art Blocks, il quale ha la peculiarità di ospitare progetti di “generative art”, ovvero la possibilità di acquistare un’opera unica e non ancora esistente che verrà generata da un algoritmo sulla base dello stile scelto. È importante evidenziare che, quando si acquista un’opera di crypto art, non si viene in possesso dell’opera d’arte in sé ma del suo NFT: il certificato che dice chi è il legittimo proprietario, l’istante in cui è stata creata, il numero di copie esistenti, il collegamento ai dati dell’opera e al file che la contiene. L’artista mantiene sempre la proprietà intellettuale dell’opera mentre il compratore ha il diritto di rivendere il certificato NFT.

Gli scambi avvengono direttamente tra artista e collezionista con la mediazione di programmi chiamati “smart contract”, basati su blockchain per assicurarsi di ricevere la fee per ciascuna delle transazioni che potranno avvenire dopo il primo scambio, mentre l’opera rimane sempre visibile e fruibile da tutti. Con l’ingresso degli NFT, dunque, la non replicabilità e unicità si sposta dall’opera d’arte alla sua titolarità, con la blockchain che assicura che in un preciso momento possa esistere solo un unico titolare di quello specifico token.

Everydays. The first 5000 days

I numeri della crypto art sono davvero stratosferici. Nel febbraio 2021 sono state vendute globalmente opere per un valore di oltre 100 milioni di dollari. Il record di quotazione appartiene all’artista americano Mike Winkelmann, meglio conosciuto come Beeple, che ha creato l’opera digitale “Everydays. The first 5000 days”, un collage formato da 5.000 delle sue opere, che è stata venduta dalla casa d’aste Christie’s per la cifra di 69 milioni di dollari, ed era stata inizialmente valutata per soli 100 dollari.

Crypto Punks
Bored Ape Yacht Club

Tra le opere più conosciute ci sono anche i “Crypto Punks”, una serie di 10mila immagini di personaggi punk raffigurati con una grafica pixelata e vendute per cifre dai 250mila dollari in sù. Famose anche le “Bored Ape Yacht Club”, scimmiette che indossano buffe pellicce rosa e occhiali da sole.

È evidente che si è dinanzi a una nuova scena di artisti che non hanno seguito il percorso accademico e professionale tradizionale. Spesso, infatti, i creator sono esperti di computer grafica, art director, web e game designer, a loro agio con gli strumenti e le tecniche dell’arte digitale, ma anche esploratori del mondo cripto. Tra gli artisti più noti, oltre a Beeple, ci sono Trevor Jones, Fewocious, Pak, Mad Dog Jones, ma anche la cantante canadese Grimes, moglie dell’imprenditore Elon Musk. Tra gli italiani spicca il duo Hackatao, le cui opere vantano quotazioni elevate. Segue Skygolpe, con i suoi ritratti senza volto riempiti di colate di colore alla Bacon, che ha venduto pezzi per 6 milioni di dollari. Infine, Dotpigeon ha realizzato vendite per circa 5 milioni grazie al suo ladro mascherato che sbeffeggia la ricchezza.

Alessandro Baricco è invece il primo scrittore italiano ad aver generato NFT con una sua opera, la lettura del suo romanzo “Novecento”, sulla piattaforma OpenSea.

Anche la moda ha gli occhi aperti sulle NFT. Nel marzo 2021 Gucci ha presentato la sua prima crypto opera, “Gucci Ghost”, creata da Trevor Andrew, seguito da Louis Vuitton, Burberry, Gap, Dolce e Gabbana, Nars, Givenchy e Cliniqueo. Diversamente, Prada e Adidas Originals hanno lanciato il loro primo progetto NFT con un’opera d’arte digitale di massa, progettata dall’artista Zach Lieberman.

Ma anche la musica è arte e il mondo degli NFT è un idoneo strumento innovativo per la rinascita del mondo discografico. Infatti, dopo anni di pandemia, che hanno visto il drastico stop dei concerti dal vivo, è stata forte la necessità di introdurre nuove forme di business in favore della musica.

Achille Lauro, l’eclettico performer italiano, lo scorso anno con lungimiranza ha trasformato in NFT contenuti legati a un suo concerto: un quadro digitale che riproduce le emozioni (attraverso la registrazione dei battiti cardiaci) che ha provato durante le sue esibizioni. Ma non è stato l’unico, attraverso il progetto “Music Is Art”, Davide Dileo, alias Boosta – tastierista dei Subsonica, cantautore e scrittore – e l’artista visivo croato Danijel Žežel hanno lanciato sulla piattaforma Makersplace una collezione di NFT unica, fatta di composizioni musicali e visual art che per la prima volta uniscono dimensione digitale e analogica. A lanciarsi nel mondo della blockchain anche il d.j. Steve Aoki, che ha messo in atto l’operazione più curiosa: Hairy, una clip di 36 secondi accompagnata da una traccia sonora EDM, con animazioni dell’artista Antoni Tudisco. E ancora: il cantautore italiano Morgan, balzato agli onori della cronaca per aver venduto per circa 21mila dollari la canzone “Premessa della premessa” sulla piattaforma Opensea; e i Kings of Leon, la prima band a pubblicare un intero album in NFT. 

La blockchain entra nell’industria artistica a 360° e gli NFT riusciranno a unire la realtà online a quella offline con l’obiettivo di sviluppare un mercato più sostenibile e diversificato.

Insomma, il futuro dell’arte è qui: nell’universo digitale.

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