Vardø, dopo la tempesta: il femminismo del XVII secolo

Vardø, dopo la tempesta” di Kiran Millwood Hargrave riprende un fatto storico realmente accaduto nel 1617 per creare un intreccio narrativo che appassiona, fa riflettere, ma anche commuovere.

La storia narrata, infatti, è quella di un gruppo di donne norvegesi private dei loro uomini per colpa di una tempesta che li travolse mentre erano a pesca in mare aperto. Di questi ultimi, tornarono sulla battigia solo i corpi privi di vita.

Le donne del villaggio, quindi, restando sole per quasi un anno, impararono a sopravvivere ricoprendo, per necessità, tutte le mansioni che all’epoca potevano esercitare solo gli uomini.

Fu proprio questa autonomia femminile a non essere vista di buon occhio dal regime, il quale instaurò i processi di stregoneria, il primo grande processo fu nel 1621 ma negli anni ne seguirono altri fino al 1663, che vide le abitanti di Vardø accusate di essere, con l’aiuto del Diavolo, responsabili della tempesta che uccise tutti i loro uomini.

«Divampa in cerchio attorno ai piedi delle donne, come in una danza, e Kristen comincia ad agitarsi e scuotere la testa mentre il fumo comincia a sommergerle a ondate, sospinto dal vento. Adesso Ursa non riesce a distogliere lo sguardo, e la folla attorno a lei è quasi silenziosa. Fru Olufsdatter non si è mossa, sempre afflosciata sulla corda, e persino quando i suoi capelli cominciano a prendere fuoco non dà segno di vita. Ursa si augura che sia incosciente, magari già morta, i polmoni ormai pieni di fumo.

Invece Kristen sembra risvegliarsi sempre di più. Ha la bocca aperta e forse geme, la voce inghiottita dal vento e dal crepitare del fuoco. Le fiamme lambiscono la piattaforma e lei alza prima un piede, poi l’altro».

Il romanzo, scritto con uno stile aulico e poetico, prende quindi spunto dalla grande caccia alle streghe avvenuta nel XVII secolo nella cittadina baltica, regalando al lettore non solo una tragica pagina storica, ma anche una storia di amore e di amicizia.

Tra le pagine del libro, inoltre, è possibile individuare un femminismo ben strutturato e motivato, tema assolutamente non scontato e difficile da trattare, che Hargrave riesce a bilanciare attraverso la descrizione della brutalità di femminicidi inumani e ingiustificati.

N.B L’articolo è stato pubblicato il 3/07/2021 su Boonzo.it

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